Abbiamo detto da subito che non saremmo diventati un partito. Siamo coerenti con noi stessi, con quello che la gente ci chiede. Saremo sicuramente un gruppo di pressione, una specie di corpo intermedio che aiuta la politica per fare la buona politica, aiuta i cittadini a non perdere contatto con la politica. Siamo partiti un mese fa invitando 6000 persone. Se oggi tutto va come deve andare, arriveremo a mezzo milione di persone in un mese, completamente auto-organizzate, quasi fuori anche dal nostro controllo. A noi non interessa il potenziale elettorale, ci interessa arrivare a parlare a tutti i cittadini che in qualche modo possono essere attirati da questa campana, questa sirena del sovranismo. Noi vogliamo arrivare dalle persone dicendo che c'è un'alternativa. È una piazza a metà strada, nel senso che abbiamo iniziato a Bologna e tutti ci dicevano che sarebbe finita lì. Poi è arrivato a Modena, Sorrento, è arrivato a Firenze e a tutte le altre 70 piazze. Solo oggi ci sono 25 piazze a livello internazionale altre sette, otto a livello italiano, quindi chiaramente Roma fa parte di un percorso che non è ancora finito e che speriamo cresca a breve. Bisogna guardare alla politica perché ho sempre detto che abbiamo la grande fortuna di poter scegliere, perché siamo una democrazia, ma abbiamo anche il grande dovere di saper interpretare, leggere, studiare, e capire da chi ci deve rappresentare.