Dall'alba i Carabinieri cercano lungo il torrente Parmignola, tra Liguria e Toscana, la calibro .22 con cui sono state uccise le vittime del duplice delitto di Sarzana. Pistola sparita il 4 giugno dall'abitazione del padre dell'uomo fermato; aveva chiamato la Polizia perché aveva trovato la cassaforte scassinata. Arma che potrebbe essere stata gettata proprio in queste acque. "Abbiamo interessato il Reparto dei Carabinieri Subacquei di Genova proprio per cercare di scandagliare tutto il torrente che da qui, dal ingresso carrabile ci porta fino al luogo del ritrovamento. Non solo l'arma, qualsiasi elemento come può essere un telefono, un documento, una borsa, qualsiasi cosa.","Che ancora mancano tre ritrovamenti?","Che ancora mancano all'appello." Una trama come tanti pezzi di un mosaico, che messi insieme inchiodano l'assassino, prove e testimonianze. Ci sono le due vittime uccise a colpi di pistola e l'uomo fermato che nega le accuse. Ero al bar, racconta, le celle telefoniche riveleranno dove si trovava tra domenica e lunedì notte e nelle telecamere di videosorveglianza, in zona Marinella, spunta il pick-up bianco; su cui alcuni testimoni hanno visto salire prima la trentacinquenne di origine albanese Nevila Pietri e poi, poche ore più tardi, la trans Camilla all'anagrafe Carlo Bertolotti; auto che potrebbe essere quella del principale indiziato. il falegname trentaduenne di Carrara, ora in carcere a La Spezia. L'uomo ha precedenti per rapina e questo potrebbe essere il movente dei delitti e ancora due testimoni che hanno visto un uomo gettare il corpo di Nevila sul greto del torrente. Si indaga nell'ambiente della prostituzione di Sarzana, dove un ordinanza del Sindaco dice stop, dal 10 giugno al 10 ottobre, vietando anche abbigliamento indecoroso e multe fino a 500 Euro ai clienti.























