Se le regioni fanno i conti con le riaperture, le famiglie li fanno con le spese quotidiane e la paura di non essere in grado di sostenerle. Le famiglie, soprattutto quelle con i figli, hanno avvertito un forte impatto economico, a maggior ragione quelle già fragili prima della pandemia. In tanti hanno dovuto ridurre gli acquisti, dai farmaci al pesce e alla carne, privilegiando alimenti meno cari e portando il rischio di povertà assoluta dei bimbi a più un milione che si somma al milione già censito. Il ricorso agli aiuti di Stato è già ampiamente cresciuto passando dal 18,6% delle famiglie che ne hanno fatto richiesta, pre-pandemia al 32,3%. A pesare, ovviamente, il lavoro. Un genitore su sette in condizione economica fragile, ha infatti perso il lavoro, mentre più di 6 su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio. Save The Children ha stilato una relazione con dati allarmanti, e lanciato una nuova campagna “Riscriviamo il futuro”. Futuro che passa dalla scuola e dalla socialità, elementi che per forza di cose sono bloccate e legati a doppio filo alla condizione economica. Per un ragazzo su 20 c'è il timore di abbandono scolastico. Circa un minore su 5 ha maggiori difficoltà a fare i compiti e quasi 1 su 10 tra, gli 8 e gli 11 anni non segue mai o lo fa meno di una volta a settimana, le lezioni on-line. Una povertà educativa che si accompagna alla mancanza di sport e socialità che i ragazzi potrebbero pagare a lungo.