"Misteri legati alle stragi, pezzi ancora mancanti del puzzle della verità sono legati ai segreti contenuti nell'agenda rossa di suo fratello, finché non si trova quell'agenda non si saprà la verità?" "Purtroppo il problema è che ci sono stati pezzi deviati dallo Stato, che hanno partecipato alla preparazione e all'esecuzione di quella strage e quindi per potere sapere la verità bisognerebbe che si verificassero due cose: o che ci fosse un pentito di Stato, che non c'è mai stato, o che lo Stato decida di processare se stesso. Anche questa è una cosa molto difficile. Io sono convinto che l'agenda rossa, che è stata sottratta proprio in questa strada, dalla macchina di Paolo Borsellino giace nei sotterranei di qualche Ministero e purtroppo sembra che addirittura copie di quella agenda siano state date in mano alla mafia, ai rappresentanti della mafia come pegno di quella scellerata trattativa che è costata la vita a Paolo Borsellino e ai ragazzi della sua scorta." "Suo fratello non avrebbe mai permesso quella trattativa e per questo che è stato ucciso secondo lei?" "Uccidere Giovanni Falcone senza uccidere Paolo Borsellino non sarebbe servito a nulla, però lo stesso Riina, in qualche intercettazione ha affermato che c'è stata un'accelerazione di quella strage perché doveva essere reso un servizio a qualcuno. Si prese lui stesso la responsabilità, quando gli altri capi famiglia gli dicevano che era troppo presto con la morte di Giovanni Falcone uccidere anche Paolo.".