Riusciamo a occuparci soprattutto molto di questi palchi, cercando di capire quante storie passassero di qui, quante trame si sono intrecciate, trame certo amorose, ma soprattutto molto politiche e a tesserle erano le signore, perché gli uomini si defilavano, andavano a giocare nel foyer. Lo stesso Manzoni si scopre che era un giocatore accanito. Quando sono andati in vendita sono andati a ruba, perché tutti dovevano avere il palazzo in città, la villa in Brianza e poi la cappella di famiglia monumentale, ma soprattutto un palco alla Scala. Costava moltissimo. Stendhal ha detto addirittura che con quello che si spendeva per un palco alla Scala si comprava un appartamento a Parigi. È una cosa che è piaciuta molto subito alle signore evidentemente. Hanno capito subito che ognuno di quei palchi poteva diventare un salotto e poi era un punto di osservazione, da lì si poteva vedere, certo, lo spettacolo, ma non solo. Si poteva vedere tutto quello che succedeva negli altri palchi, spiare i palchi. Poi una cosa anche che piaceva alle signore era mostrarsi. C'è un bigliettino di Verdi molto divertente che scrive alla direzione del teatro, dicendo che sua moglie ha perso in un palco una spilla e prega di andarla a cercare, se gliela trovano. Può essere divertente il fatto che per esempio quando Sissi, l'Imperatrice, è venuta qui in visita ufficiale col consorte si sono stupiti di vedere che i palchi erano pieni di una strana gente, vestita in modo curioso. Poi s'è scoperto che gli aristocratici non c'erano quella sera, avevano disertato e avevano mandato i domestici.