Un dialogo aperto, sincero, partecipato. Accade a Scampia. E' un incontro organizzato dall'arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia, con la partecipazione del procuratore capo Nicola Gratteri e del rettore dell'Università Federico II Matteo Lorito. All'interno della Chiesa della Resurrezione di Scampia ci sono quasi 1.000 ragazzi di 5 scuole medie e superiori. I social possono essere una trappola per farvi desiderare un mondo che non esiste, che porta carcere o morte, mette in guardia il procuratore Gratteri e fa l'esempio dei camorristi che si vantano sulle varie piattaforme, mentre l'unica possibilità di riscatto è lo studio, oppure anche imparare un mestiere. Scampia è un luogo simbolico contro gli stereotipi, anche per il tempo nuovo che sta vivendo e che va incoraggiato, un tempo nuovo del quale simbolo è l'Università. "A poche centinaia di metri da qui, con la nostra sede universitaria, che vuole dare a questo quartiere una una vera, concreta opportunità di rinascita." Spazio dunque ai sogni dei ragazzi, come esorta l'arcivescovo di Napoli, raccontando anche della sua lunga esperienza nell'aiutare i giovani tossicodipendenti. "Date valore a quello che siete, credete in voi, nella forza che c'è dentro di voi. Ve lo grido con il cuore ragazzi. Non date mai in appalto a nessuno la vostra coscienza." "Ho una sorella che è disabile e sogno di diventare fisioterapista. Vorrei entrare nell'arma dei Carabinieri. Diventare una cantante o un'attrice. Mi piacerebbe molto fare l'avvocato, però il mio sogno principale è quello di fare quello che sento di fare dal mio cuore anche verso il prossimo e verso gli altri.".























