A nulla sono valse le riunioni e gli incontri tra Governo e le associazioni di categoria che rappresentano i benzinai. Lo sciopero proclamato da tutte le sigle sindacali del settore resta infatti confermato. Gli impianti di rifornimento carburanti rimarranno chiusi, compreso i self service, per 48 ore consecutive, dalle 19 del 24 alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria e dalle 22 del 24 alle 22 del 26 gennaio sulla viabilità autostradale. Incredulo il Ministro delle Imprese Adolfo Urso che non capisce "Come si possa scioperare contro la trasparenza, contro un cartello, temo - aggiunge Urso - che non lo capiscano nemmeno i cittadini". Il decreto prevede che in ogni situazione sia visibile il prezzo medio regionale, ciò a beneficio dei consumatori come della stragrande maggioranza dei gestori, dall'altro le categorie coinvolte dal provvedimento, Faib, Fegica, Figisc-Anisa sono dell'avviso opposto rispetto all'esecutivo, "Il Governo - dicono - invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore continua a parlare di trasparenza e zone d'ombra solo per nascondere le proprie responsabilità ed inquinare il dibattito lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono." Ristabilire la verità dei fatti diviene quindi prioritario per aprire finalmente il confronto del merito. Un comunicato secco ed affilato che lascia poco margine alla mediazione. Il cartello della discordia, quello coi prezzi affissi per intenderci, per i benzinai non solo è inutile ma persino controproducente se non addirittura di dubbia legittimità, sul piede di guerra anche l'Unione Nazionale Consumatori che si dice pronta a denunciare alla Commissione di garanzia ogni violazione della regolamentazione del settore, invitando il Governo a sollecitare gli interventi dei Prefetti e dei Governatori. Secondo la vigente regolamentazione, infatti, sulla rete ordinaria deve essere mantenuta in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi, mentre per la rete autostradale devono rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometri.