Ora, da quando si sa dove cercare, si cerca. Il distaccamento di Casorate Primo, dei Vigili del Fuoco, siamo in provincia di Pavia, si trova in prima linea, collocato com'è, a un centinaio di metri dal luogo dove la segnalazione di un contadino, ha permesso di trovare la Polo di Giacomo Sartori, ma di lui, il 29enne informatico Bellunese, con un lavoro alle porte di Milano, ancora nessuna traccia. "Quindi è una zona complicata da ispezionare?" "Si, soprattutto verso il Ticino, perché ci sono boschi e anche fitti". Un buco di diversi giorni, alimenta il giallo, dalla notte tra venerdì e sabato, Sartori sembra scomparso nel nulla. Da quando in questo locale, la vineria di Porta Venezia, si accorge che qualcuno gli ha sottratto lo zainetto, dentro tutta la sua vita, i documenti, il portafoglio, le carte di credito e il computer aziendale. Allora noi proviamo a ricostruire la sua strada, quello che si sa della sua strada, da qui fino a Cascina Caiella. Perché il malumore con cui il giovane reagisci al furto, non gli impedisce di lasciare tracce, che sono gli appigli degli investigatori per ricostruire il rompicapo della sua scomparsa e del perché si sia diretto proprio a Casorate Primo. Arrivato ad Assago, imbocca il raccordo per l'A7 per Genova e qui, a questo casello, passa senza pagare. In macchina verrà trovato lo scontrino di mancato pagamento. Poco dopo le due di notte, la sua auto viene ripresa proprio dalle telecamere dell'autostrada. E cinque giorni dopo la scomparsa, sono partite ufficialmente le ricerche, da parte dei Carabinieri, Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Le ricerche, oltre che dall'alto, con droni ed elicotteri, proseguono per via di terra, attraverso le unità cinofile e lungo i canali, i canali che portano al Ticino, che è a pochi chilometri da qui. "In zona, la corrente è molto forte?" "In Ticino? Si, si, è forte la corrente. E se uno non sa nuotare bene, può essere anche pericoloso, si".