Roberto Fiore e Giuliano Castellino sono rispettivamente il leader nazionale ed il leader romano di Forza Nuova. Per loro sono scattati gli arresti dopo le immagini di guerriglia e devastazione che hanno sconvolto il centro della Capitale, preso in ostaggio da gruppi No Green Pass, No Vax e neofascisti, arrivati a pochi passi da Palazzo Chigi e che hanno avuto il loro culmine nell'assalto squadrista alla sede della CGIL. Sono loro, dunque, che gridano "Libertà" mentre però assaltano il sindacato. Sono loro insieme ad altri 10 esponenti della formazione di estrema destra, compreso un ex Nar, che finiscono in manette. Su Fiore già una condanna per associazione sovversiva e banda armata, mentre su Castellino c'è un obbligo di soggiorno e un provvedimento di sorveglianza speciale. Insomma per la legge, semplicemente, non poteva stare in piazza dove, comunque, erano circa in 10 mila a sventolare Il Tricolore e ad inneggiare contro il Governo e contro i vaccini che sembrano temere più di un virus, quello del Covid, che ha già fatto, solo nel nostro Paese, oltre 130 mila morti. Le frange più estremiste attaccano poi le forze dell'ordine anche a volto scoperto. Bombe carta contro gli agenti in tenuta antisommossa, barricate con i monopattini, fumogeni, lancio di sanpietrini e l'incitamento, in pratica, a quelle cariche di polizia necessarie per fermarli a pochi passi dalla sede del Governo. 38 gli agenti feriti. Ad uno è stato fratturato uno zigomo mentre un altro ha riportato la frattura di una costola. Le immagini da guerriglia urbana, comprese quelle dei blindati che ondeggiano sotto la spinta degli estremisti, preoccupano ora il Viminale per quanto potrà accadere nei prossimi giorni dallo sciopero generale di lunedì al ballottaggio per le comunali fino al G20 di fine ottobre. Si discute su un piano di prevenzione che possa conciliare il diritto al dissenso con una piazza dove si riversano però quelli che sembrano professionisti dello scontro. Quelli che agiscono normalmente incappucciati, radunati intorno all'estremismo dell'ultradestra e ai suoi capi popolo. Che non fermano la violenza neanche negli ospedali, nel mirino degli estremisti per la loro lotta in prima linea contro il Covid. Nella notte all'Umberto I diversi manifestanti hanno preso d'assalto il Pronto Soccorso ferendo un infermiere con una bottigliata in testa. Un attacco che ha costretto medici e personale sanitario a sigillare i locali dove stavano lavorando.