Scuola, 7 milioni in aula tra Green pass e polemiche

La responsabilità dei controlli anti-Covid sarà dei presidi degli istituti scolastici, che però non hanno ancora avuto modo di testare l'applicazione prevista. E così, con la ripartenza della scuola, ripartono parallelamente anche le polemiche che l'accompagnano. La volontà del Governo lo ha confermato il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, è quella di tenerla aperta e in presenza, il più a lungo possibile. Abbiamo scelto un approccio strutturale per non tornare più in DAD, spiega, affermando che proprio la scuola sarà l'ultima cosa a chiudere, a seguito di una eventuale risalita dei contagi da Covid. Mentre il Ministero lancia la sua piattaforma per la verifica del Green Pass del personale scolastico, delegando dunque la responsabilità ai dirigenti per gli accertamenti, senza che però gli sia stata data la possibilità preventiva di testarli. La piattaforma infatti, pur essendo pronta dal 4 settembre, sarà disponibile solo nella data del 13 settembre, che segna il rientro a scuola di 4 milioni di studenti, quelli di 10 regioni italiane. L'obbligo del Green Pass non riguarderà gli studenti, tranne quelli universitari, ma riguarderà chiunque altro entrerà nelle scuole, compresi i genitori, accompagnatori e dipendenti delle ditte di servizi che operano negli istituti scolastici, in questo caso sarà il datore di lavoro a dover controllare la Certificazione Verde. Le multe per gli inadempimenti saranno dai 400 ai 1.000 euro e riguarderanno non solo i trasgressori ma anche i responsabili di eventuali mancati controlli. Tra i sindacati, l'ANIEF ha intanto indetto uno sciopero proprio nel primo giorno di lezione, insieme ad alcuni comitati studenteschi. Ma il Governo sottolinea l'importanza delle norme, ricordando che l'adesione alla campagna vaccinale del personale scolastico, è ormai oltre la soglia del 90%.