Si preparano a scaglioni a tornare sui banchi di scuola gli studenti italiani per un nuovo via, per la prima volta, dopo anni, all'insegna della normalità. La campanella, quest'anno, suona per oltre 7 milioni di studenti. Dopo l'Alto Adige, dove le lezioni sono iniziate lo scorso 5 settembre, tocca ora gli alunni di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Veneto e Lombardia; a seguire, le altre regioni fino agli studenti di Sicilia e Val d'Aosta che saranno gli ultimi a tornare sui banchi, il prossimo 19 settembre. Sebbene l'attenzione al Covid resti alta, non siamo più in stato di emergenza. E allora, addio alle mascherine obbligatorie in classe. Sono tenuti ad indossarle solo i cosiddetti fragili; resta fortemente raccomandato invece il ricambio frequente dell'aria. Stop anche alla didattica a distanza per gli studenti positivi al Covid, così come al distanziamento in classe. Per quest'anno scolastico, gli studenti possono finalmente ritrovare il compagno di banco. Stando al vademecum inviato dal Ministero dell'Istruzione, poi, quest'anno a scuola, si può andare in presenza anche se raffreddati, ma i sintomi respiratori devono essere lievi e soprattutto senza febbre. In questi casi, lo studente deve indossare una mascherina FFP2 ed igienizzare frequentemente le mani. Gli alunni positivi al Covid, invece, restano in malattia e potranno rientrare in classe solo all'esito di un tampone negativo. Sull'anno scolastico presa però l'incognita cattedre ed il caro energia, con i sindacati che denunciano una carenza di 200mila tra insegnanti e personale. Il ministro Bianchi però rassicura: non mancheranno docenti. Tutti concordano poi sul punto: il peso dei rincari non dovrà ricadere sulle scuole.