Lavinia è la prima ad affrontare l'esame di maturità al Liceo Classico Giulio Cesare. Arriva poco dopo le 8:00, sorride, saluta, sembra sicura di sé, malgrado sotto la mascherina il suo sguardo tradisca l'emozione. Ha scelto come accompagnatore la sorella, ad aspettarla nel cortile ci sono i genitori. “È stata una vera notte prima degli esami, nonostante tutto. Pensavamo che non ci fosse l'emozione, come per una maturità normale, e invece sì”. “Un vissuto particolare, però, diciamo, viene dopo un periodo di restrizioni, di quarantena”. Vicino all'ingresso c'è anche Filippo, il suo ragazzo. “Lei ha ripassato un po’ con la madre, diciamo che io ero più spiritualmente con lei, anche perché svegliarmi alle 7:00 per me è stata una brutta bestia”. Ad aspettarla in classe c’è una Commissione composta da sei docenti interni e un Presidente esterno, designato dal Ministero. Il colloquio dura circa 60 minuti. “I ragazzi dovranno parlare dell'elaborato che, nel nostro caso per il liceo classico, riguarda le materie di greco e di latino. Subito dopo potranno affrontare un breve testo di letteratura italiana, tra quelli inseriti nel documento di classe. Poi parleranno dell'alternanza scuola-lavoro e infine di cittadinanza e Costituzione, che sarà un momento anche conclusivo di un percorso, nel vero senso della parola”. Dopo un'ora Lavinia esce, ha in mano un mazzo di fiori che le ha portato la zia. “È andata bene spero, cioè non è stato per niente come mi aspettavo... Non sapevo neanche come me l’aspettavo, sapevo solamente di non sapere nulla, però in realtà sono entrata e ho detto solamente le cose che sapevo, quindi bene. È stato emozionante e non mi ricordo in realtà cosa è successo lì dentro”. Al Giulio Cesare gli esami si concluderanno i primi di luglio, e sono più di 200 i maturandi che quest’anno affrontano l'esame, tornando in aula dopo 3 mesi di lockdown. Un Banco di prova importante, in vista dell'inizio del nuovo anno scolastico, il primo post Covid.