Dopo una lunga notte di trattative, alla fine è stato trovato un accordo, il Governo si è impegnato a stanziare più risorse destinate specificamente al personale scolastico, nella legge di bilancio 2020, in aggiunta agli 1,7 miliardi di euro, già stanziati per l'intero comparto pubblico nella manovra 2019. L'intesa ha permesso di scongiurare lo sciopero previsto per il 17 maggio. Tra gli impegni presi dal Governo c'è quello di garantire l'indizione di concorsi con cadenza regolare, per l'immissione in ruolo di personale docente. I primi ad essere assunti saranno i precari che lavorano da più di tre anni. L'intenzione, secondo quanto emerge dal documento firmato con i sindacati, è quella di avviare un percorso che permetta un graduale avvicinamento degli stipendi alla media degli altri Paesi europei, perché va ricordato, i salari dei docenti italiani sono tra i più bassi d'Europa. Già nello scorso rinnovo contrattuale, docenti e personale tecnico-amministrativo, avevano avuto degli aumenti tra i 96 e i 110 euro al mese che non erano bastati a recuperare il terreno perduto dal 2009, quando, come per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione erano stati bloccati i rinnovi contrattuali, portando a una perdita di 200 euro di potere d'acquisto, dovuta all'inflazione. Intanto il Ministero dell'Istruzione è pronto a indire due grandi concorsi che permetteranno di assumere 66.000 insegnanti, dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori. La misura è oltremodo necessaria, se si pensa che per effetto della riforma pensionistica, con l'introduzione di Quota 100 si rischia che a rimanere scoperte siano più di 100.000 cattedre.