Ingressi euscite scaglionate, presenza al 50%, riduzione dell'orario delle lezioni a 50 minuti per consentire agli studenti di terminare la giornata di scuola in un orario consono. I licei romani chiusi, praticamente deserti cercano di capire come prepararsi all'eventualità. Da più istituti presidi e docenti criticano l'ipotesi di rientro in classe. Questa, è la lettera scritta dai professori del liceo Calamandrei di Roma nord. "La presenza fisica a scuola", si legge nel documento, "vista l'attuale situazione epidemiologica, diventa un ostacolo allo svolgimento dell'attività didattica, perché ogni caso sospetto determina quarantena agli studenti e anche agli insegnanti, professori costretti a fare lezioni da casa collegati ad altre classi che invece sono in aula". Lo chiamano paradosso di una scuola che per voler essere in presenza provoca assenze. Per volerli in presenza alla fine non funziona più la lezione perché condividere in tanti, cioè i 12 ragazzi presenti a scuola, uno schermo, non è come seguire da casa propria in cui hai il tuo schermo e abbiamo la possibilità di intervenire. Loro alzano la manina virutale... - Meglio una didattica a distanza piuttosto che una didattica a singhiozzo, dicono tanti professori romani. In primo luogo per esigenze di salute. - I genitori sono molto spaventati di questo rientro, io personalmente ho ricevuto varie telefonate dei genitori dicendo: "ma veramente devono tornare? Noi preferiamo che stiano a casa.