Scuola, i nodi da sciogliere

27 set 2020
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Braccio di ferro sulla scuola tra sindacati, personale scolastico, docenti, studenti e genitori da un lato e Ministero dell'istruzione dall'altro, i temi del dibattito sono sempre gli stessi, la ripresa delle lezioni che non sono ancora potute partire ovunque in modo regolare e che presentano varie criticità, dalle mascherine ai banchi monoposto che sembra stiano ormai arrivando un po' dappertutto. La disputa si spostava ora principalmente sui posti vacanti negli organici del personale Ata e degli insegnanti. Per il Ministero è stato già coperto l'80% con le graduatorie provinciali, per i sindacati non si arriva al 50%, ci sarebbero cioè circa ancora 132.000 supplenti mancanti più 70.000 persone da assumere a tempo determinato come organico covid, cioè di ausilio per garantire il rispetto delle misure di prevenzione, soprattutto nelle scuole dell'infanzia e primaria. Il tutto con conseguenze sulla didattica che in molti casi continua ad essere a distanza o su turni o in alcuni casi ancora addirittura a orario ridotto a un paio di ore di lezione. La ministra Azzolina assicura entro i primi giorni della prossima settimana saranno assegnati tutti i posti vacanti in linea con le ultime date locali di riapertura dell'anno scolastico. Lunedì si terrà intanto un incontro con i sindacati che, come dal palco della protesta di ieri in piazza Roma, continuano a chiedere destiniamo il 10% dei fondi del recovery fund proprio alla scuola.

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