Tutto pronto o quasi, quando manca meno di una settimana al suono della campanella, ci sono ancora dubbi, da parte dei genitori, riguardo il rientro in classe dei propri figli. Un italiano su due teme per il mancato rispetto delle regole di igiene da parte degli alunni e il 60 per cento degli intervistati pensa che il mondo della scuola non sia pronto a gestire il rientro. Aule come queste torneranno, tra pochi giorni, ad accogliere gli studenti, mentre nei corridoi i dirigenti scolastici sono alle prese con gli ultimi preparativi per un ritorno in classe in sicurezza. Tra il distanziamento dei banchi e misurazione della temperatura all'ingresso, ogni istituto si sta preparando al meglio in vista dell'esame più complicato da affrontare, quello del 14 settembre. Stiamo definendo le ultime cose, ogni minuto è prezioso. Sicuramente andremo avanti, non voglio pensare fino a qualche ora prima dell'apertura, ma quasi perché, insomma, cerchiamo di non lasciare nulla al caso. Abbiamo innanzitutto svuotato completamente le aule, per cercare di allargarle il più possibile, abbiamo contemplato ingressi in orari differenziati, ovviamente, di quei cinque o dieci minuti, non molto di più, così come l'uscita, sarà scaglionata. Un'iniziativa è sul Portale Scuole e Igiene Insieme sviluppata dalla collaborazione tra Napisan e l'Università San Raffaele di Milano, porterà una donazione di materiale informativo e kit per la cura dell'igiene agli istituti che aderiranno. Ad oggi, sono altre 5 mila le scuole coinvolte nel progetto che ha un unico obiettivo: educare all'igiene, mai come in questo momento, punto fondamentale per la convivenza col virus. Noi, crediamo che i bambini, rappresentando il futuro della società di domani, debbano essere preparati oggi ad abbracciare queste pratiche di igiene che non dovrebbero essere nuove, ma che in realtà molto spesso lo sono. La credibilità e l'esperienza che ci viene da Napisan e dalla collaborazione con l'Università San Raffaele, penso che ci abbia dato questa credibilità, queste competenze per essere degli interlocutori di supporto per gli insegnanti, per i presidi e ovviamente per le famiglie.