Si guarda al futuro ma i ritardi del passato sono ancora sotto gli occhi di tutti. Ancora più evidenti quando si parla di sicurezza. È così che si potrebbe riassumere la 22esima edizione di Ecosistema scuola, il report di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica e dei servizi. I dati, che si riferiscono al 2021 e prendono in considerazione oltre 5600 edifici di 94 capoluoghi di provincia, tra scuola dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, mostrano in primis un divario sempre più profondo tra Nord e Sud. Nel 2021, ad esempio, il 30,6% delle scuole aveva ancora bisogno di interventi di manutenzione straordinaria. Percentuale salita al Sud al 36,8% e nelle Isole al 53,8%. Per quanto riguarda poi la messa in sicurezza dei solai tra il 2017 e il 2021 si è lavorato a livello nazionale sul 12% degli edifici. Mentre sul fronte dell'adeguamento sismico, sempre nello stesso periodo, gli interventi hanno interessato solo il 3,1% degli istituti. Emblematica poi la situazione in Sicilia dove su 389 scuole, in zona sismica, sono stati realizzati interventi di adeguamento solo su 2 edifici: uno a Messina e uno a Catania. Ritardi che si registrano anche sul fronte delle efficientamento energetico. Ad oggi solo il 4,2% delle scuole risulta in classe energetica A. Questa dunque la fotografia di Legambiente che, presentando un progetto con 10 proposte, chiede al Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara e al Governo Meloni interventi da realizzare in tempi brevi partendo dai territori più fragili. Il PNRR può inaugurare una nuova modalità di messa a terra delle risorse, ma non è la soluzione a tutto, concludi Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente. Da qui ai prossimi anni il grande nodo rimane la qualità delle scuole e il fattore tempo è determinante.