Un docente tutor per ogni gruppo classe. Un docente che dovrà avere una formazione particolare, che sarà il coordinatore di un team di insegnanti e allo stesso tempo un collante con le famiglie per poter seguire quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche quelli molto bravi che magari in classe si annoiano, che hanno bisogno di nuovi stimoli. Un docente che, proprio per il suo ruolo, dovrà essere pagato di più. L'aveva già annunciato prima di Natale e adesso, al rientro delle vacanze, il Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara ribadisce un altro principio fondamentale di quella che lui stesso definisce una rivoluzione. Va infatti nella direzione della scuola del merito l'introduzione della figura del tutor che, a partire dal prossimo anno, sarà presente in ogni classe per dare alle famiglie aiuti e consigli sull'orientamento scolastico da seguire. Fondamentale sia per le medie che per le superiori dove appunto sarà presente. Fondamentale anche per combattere, secondo Valditara, la dispersione scolastica, da sempre il nostro tallone d'Achille, con dati allarmanti. In Italia infatti il 13,2% dei ragazzi fra i 15 e i 19 anni non studia e non lavora. La media europea è del 9,7%. Ed è questo l'obiettivo che vuole raggiungere il Ministro. Ed è per questo motivo che servono tutor e orientamento, insieme a professori motivati e autorevoli, a edifici sicuri e accoglienti. Piani di intervento, dunque, strutturali che dovranno essere almeno biennali e che vedranno nelle realtà più a rischio classi ridotte con massimo 10 studenti. "Ho chiesto a Invalsi di individuare le 50 scuole italiane che hanno le difficoltà maggiori" conclude Valditara "ed è da qui che ora vorrei partire, dando tempo agli istituti di organizzarsi e ai tutor di formarsi".