Contagi, quarantene e macro differenze nella loro gestione. La scuola lamenta difficoltà profonde nel rispettare adeguate norme di sicurezza. In attesa di nuovi professori e banchi monoposto i presidi allarmati scrivono Ministro Azzolina chiedendo un tavolo d'urgenza. I dirigenti scolastici evidenziano le diverse prassi adottate, gli esiti dei tamponi più o meno lenti tra le regioni richiedono troppo tempo. I genitori si assentano dal lavoro e il sistema rischia di andare in tilt. Il Covid ha raggiunto oltre 740 istituti italiani, l'apprensione cresce. Il tema dei precari necessari a sostituire i docenti non disponibili, accende il dibattito tra scuola e Governo. Il grande concorso rappresenta un ulteriore rischio? Meglio che si faccia il concorsone, è meglio che i posti messi a concorso vengano assegnati, attribuiti quanto prima. Se aspettiamo che queste criticità passino rischiamo di aspettare due anni come dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità. In base al monitoraggio delle nomine effettuate si stima di concluderne l'attribuzione nell'arco di pochi giorni, anche con riferimento all'organico aggiuntivo per l'emergenza. I sindacati sono insorti, scrivendo ai parlamentari, ritengono che il concorso, che dovrebbe iniziare solo il 22 ottobre esponga il personale al rischio del contagio e insistono in una modifica della procedura. L'impatto della riapertura delle scuole sarà più chiaro nelle prossime settimane. In attesa di capire i dirigenti invocano i tamponi rapidi, già previsti della circolare del Ministro della salute Speranza. Come per gli altri temi il grande ostacolo è la tempistica.