Buongiorno da Lampedusa, che rimane un porto chiuso, soltanto però per le navi delle organizzazioni non governative. Questa sembra la situazione, dato che gli sbarchi, come dicevi, di fatto non si sono mai fermati negli ultimi mesi. Si sono intensificati naturalmente con il mare calmo e con le favorevoli condizioni meteorologiche. L'ultimo barchino è arrivato questa mattina all'alba con a bordo una decina di persone di nazionalità tunisina. Tra loro anche una donna e un bambino. Sono circa 200 le persone sbarcate spontaneamente negli ultimi giorni. Il meccanismo è quello che vi abbiamo mostrato con un video diffuso dall'agenzia Frontex la scorsa settimana, che è riuscita proprio a riprendere il momento in cui quella che viene chiamata la nave madre abbandona in mare, a diverse miglia dalle coste italiane, delle piccole imbarcazioni con a bordo tanti migranti, per poi ritornare indietro verso le coste dell'Africa e caricare altre persone. Questo è il meccanismo attraverso il quale la maggior parte dei migranti è arrivato qui sull'isola, a Lampedusa. Il Sindaco lo ha ribadito, si sta facendo una campagna contro le ONG e si permette però a tutti gli altri migranti, quelli cioè che non chiedono il permesso, di arrivare liberamente. Molti di questi fanno anche perdere le proprie tracce. In tutto questo, dunque, la Sea Watch rimane ferma al largo di Lampedusa, a bordo rimangono 42 profughi. Sono quelli che non sono stati evacuati nei giorni scorsi. Ricordiamo che un primo gruppo di persone, donne, neonati, feriti, era stato sbarcato subito dopo il soccorso avvenuto mercoledì 12 giugno. Poi era stata necessaria un'altra evacuazione d'urgenza; rimangono questi 42 profughi. a bordo ci sono anche tre minori soli. Uno ha appena 11 anni. La comandante ieri ha deciso di avvicinarsi alle coste italiane, e dunque di violare le norme previste dal Decreto sicurezza bis, che vietavano, appunto, di varcare le acque territoriali italiane, perché la situazione a bordo si era fatta sempre più difficile, con i migranti che dormono sul ponte e che sono davvero esausti. Poi però la nave si è fermata a poche miglia dalla costa di Lampedusa, e questa è la situazione di stallo di fatto dal pomeriggio di ieri. La nave aveva superato, non si era fermata all'alt della Guardia di Finanza, era andata avanti, poi si è fermata. Allora, cercando di ricostruire quello che è accaduto nella giornata di ieri, sentiamo questo audio, questa conversazione radio, avvenuta tra la Capitaneria di Porto e la comandante della Sea Watch. Ecco, sono tanti i reati, dunque, che avrebbe commesso la comandante della Sea Watch, che adesso rischia non soltanto una multa fino a 50.000 euro, non soltanto il sequestro della nave, ma anche diversi anni di carcere, perché appunto, non si è fermata all'alt di una nave militare, perché ha violato il divieto di varcare le acque territoriali. Lo ha fatto, dice, perché la priorità era mettere in salvo e fare finalmente sbarcare queste persone, che tanto hanno sofferto. Di fatto però la situazione non si sblocca, nonostante la mobilitazione. Qui a terra c'è una delegazione di esponenti politici del PD, dei Radicali italiani, di Sinistra italiana, che hanno incontrato più volte la Capitaneria di Porto, hanno chiesto che vengano fatte sbarcare le persone, ma la Capitaneria di Porto dice “questa non è nostra responsabilità”. È evidente che si attende una decisione in questo senso dall'alto, cioè dal Viminale. Poi questi deputati hanno chiesto anche l'autorizzazione a salire a bordo per ispezionare la nave e capire come sia davvero la situazione. Anche qui siamo in attesa. Poi c'è la rete di solidarietà che si è stretta intorno alla nave Sea Watch, con il parroco di Lampedusa, che vi abbiamo fatto sentire - stanotte lo abbiamo intervistato - che dorme sul sagrato della chiesa da ormai otto notti, insieme con alcuni turisti, insieme con gli attivisti del Forum Lampedusa Solidale. Insomma, tutti insieme chiedono questo sbarco, che però fino a questo momento non viene autorizzato, e non sappiamo quanto l'attesa durerà.