Ulteriori dettagli emergono dopo il sopralluogo dei Carabinieri nella villetta di Senago dove vivevano Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano. Nell'abitazione sono state ritrovate molte macchie di sangue, cancellate perfettamente e impercettibili ad occhio nudo ma con il Luminol la Scientifica le ha trovate. Sono servite per ricostruire le ultime ore di vita di Giulia. L'appartamento era tutto in ordine, nulla fuori posto sarebbe emersa una vera e propria ossessione per la pulizia. L'uomo avrebbe ammazzato la compagna al settimo mese di gravidanza nel salone di casa, poi ha adagiato il corpo nella vasca da bagno dove ha tentato di darle fuoco con dell'alcool. Per la Procura alcune ricerche via web tipo ceramica bruciata, vasca da bagno, fatte il sabato sera alle ore 19.00 circa, un'ora prima del delitto, indicano la premeditazione dell'omicidio. Aggravante questa esclusa dalla GIP durante la convalida del fermo. E poi altri elementi repertati e ritrovati, saranno utili alle indagini. Il coltello indicato da Impagnatiello e che era posto sul mobile, il rotolo della pellicola compatibile con quella usata per avvolgere il corpo di Giulia, tracce ematiche sulle pareti in garage e lungo le scale. Per la Procura Impagnatiello, che si trova a San Vittore, accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere, procurato aborto, ha agito da solo non ci sono riscontri circa l'ipotesi che qualcuno possa averlo aiutato a nascondere il corpo o a ripulire le tracce lasciate mentre agiva.