La Provinciale 11 Padana Superiore passa da Inzago, nel Milanese, attraversa Cassano d'Adda fino a Treviglio, in provincia di Bergamo. È un'area molto vasta, con tante stradine laterali. E lungo questa strada che Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, l'operaio 48enne che ha confessato di aver ucciso la compagna, Johanna Nataly Quintanilla Valle, ha detto di aver abbandonato il suo corpo in un borsone da palestra. Non ha fornito dettagli precisi, ha detto solo di essersi disfatto del cadavere in un fossato senza acqua nei pressi di una rotonda. È qui che le ricerche dei Carabinieri sono andate avanti per ore per tutta la giornata, senza alcun esito. Intanto l'uomo resta in carcere. Il fermo è stato convalidato per il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. Gonzalez è accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi e occultamento di cadavere. Secondo il suo racconto, avrebbe ucciso la compagna durante un gioco erotico finito male, un'asfissia letale che dovrà essere confermata dall'esame autoptico, quando e se verrà ritrovato il corpo. La prima a denunciare la scomparsa della donna era stata la sua datrice di lavoro, a cui non rispondeva al telefono. Il compagno, con cui condivideva a Milano un monolocale nel quartiere Bicocca da 6 anni, aveva detto che la donna si era allontanata la notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi mentre lui dormiva. Ma proprio quella notte, le telecamere del palazzo, lo avevano ripreso mentre scendeva in cantina per prendere un grande borsone che caricava in macchina alcune ore dopo, a fatica. Quelle stesse telecamere che avevano fotografato Johanna mentre rientrava a casa venerdì 24 gennaio, alla fine della sua giornata di lavoro. .