Si chiude la prima pagina delle Vele di Scampia con lo sgombero delle ultime 11 famiglie rimaste nella Vela Rossa, una liberazione di tutte e tre le strutture Imposta dopo il crollo del ballatoio del 22 luglio scorso nella Vela Celeste, con tre vittime e 12 feriti. Accelera così il progetto di riqualificazione del quartiere, che prevede nuovi alloggi e un volto nuovo dopo l'abbattimento di due Vele e la rifunzionalizzazione simbolica di quella Celeste. Qualche tensione c'è stata, anche perché a doversi spostare è stata una popolazione di oltre duemila persone e in grande precarietà, ma c'è stata collaborazione anche perchè i cittadini delle Vele lottano da anni per il diritto alla casa. "Finalmente siamo arrivati alla chiusura di un'epoca, un'epoca trentennale di lotta, di resistenza è prevalso il sacrificio, e prevalso la lotta". Lo sgombero, precisa il Prefetto, è stato ordinato dalla Magistratura. "Non dimentichiamo che dopo la tragedia di luglio, lì c'è stato un ordinanza della della Magistratura di sgombero, il percorso e quello è stato". Ora si apre la sfida dei cantieri per il nuovo volto di Scampia. "Ora bisogna correre perché i nuovi alloggi devono essere costruiti in maniera rapidissima perché bisogna realizzare il legittimo diritto alla casa di queste persone". Agli abitanti è stato concesso un contributo economico per trovare un'alternativa fino alla consegna delle nuove case, prevista tra metà del 2026 e il 2027."Qual' è l'impegno che le istituzioni prendono? Ma sicuramente di rispettare i tempi per la realizzazione di nuovi alloggi, che è quella che è la cosa più importante, e di accompagnarli e sostenerli per tutto il periodo necessario fino al trasferimento nelle case definitivo".