E' tornato navigabile il Po. Il livello dell'acqua lo consente ma la portata del grande fiume anche a dicembre solitamente uno dei mesi più piovosi, rimane inferiore alla media degli ultimi 20 anni. Le piogge di queste settimane non sono bastate a uscire dalla crisi della siccità. Qui siamo a Boretto in provincia di Reggio Emilia. Siamo dentro l'alveo del fiume ma qui l'acqua non c'è, e si può camminare su una spiaggia larga centinaia di metri. "Siamo sopra sicuramente ai livelli minimi, ma siamo abbondantemente sotto a quelle che sono le medie storiche. E' in una fase di diminuzione costante". Non solo la portata del fiume con AIPO a vigilare sulla navigazione fluviale, a preoccupare è soprattutto la situazione delle falde. "Andiamo da un 35 al 50% in meno di quello che dovrebbe essere normalmente la falda in questo momento. Oggi purtroppo non è ancora recuperato quel livello minimo che occorre, quindi siamo anche molto preoccupati perchè se nei prossimi giorni non pioverà e non nevicherà nel Nord Italia, avremo una situazione peggiore rispetto a quello che è stato visto nel 2022". I fenomeni estremi sono sempre più frequenti, piogge intense e concentrate in poche ore, lunghi periodi senza precipitazioni. Una nuova normalità che, avverte l'Autorità Distrettuale del Po, pone in primo piano per il fiume la questione sicurezza. "Queste situazioni di stress idrico possono anche influire non poco sulle strutture, ad esempio di difesa come quelle degli argini, come Autorità di Distretto abbiamo proposto ormai da 5 anni un progetto di manutenzione straordinaria che di circa 500 milioni per consolidare le arginature del fiume Po, e riteniamo che questo progetto non sia più solo un progetto di manutenzione ma diventi proprio un progetto fondamentale proprio in quell'ottica di adattamento climatico".























