"Il livello normale è tutta questa zona chiara che vedete". Fino agli alberi? "Sì, praticamente fino agli alberi, quando siamo pieni". Quando è stata l'ultima volta? "L'anno scorso praticamente perché non piove da un anno". Nell'invaso artificiale del lago Fanaco di acqua ne è rimasta davvero poca: meno dell'1% rispetto alla capacità massima di 20 milioni di metri cubi, una quantità ai minimi storici che ancora per qualche giorno potrà continuare a rifornire 15 comuni del nisseno e dell'agrigentino. L'ente gestore Siciliacque assicura che si stanno scavando nuovi pozzi e si stanno attuando tutti gli interventi necessari a garantire la continuità nell'erogazione. Intanto, qui nel centro della Sicilia con la temperatura che supera i 40 gradi i segni della desertificazione che secondo gli esperti è già cominciata, sono ovunque. Le conseguenze drammatiche. Nelle campagne senza acqua, le coltivazioni seccano, gli animali non hanno da bere né foraggio. Questo allevatore produttore di formaggi ha speso quasi 700 euro per comprare una cisterna da 5mila litri e ne spende 40 al giorno per ogni autobotte. "D 50 anni, se non mi ricordo male, non c'è stato un anno di siccità come quest'anno. Non so come continuare ancora, quanto posso resistere". Ma la Regione vi sta aiutando? "Dice di dare un po' di coraggio, però ancora non si è visto nessuno". La zona dell'agrigentino è quella in cui ha piovuto meno e alla siccità si aggiungono le carenze croniche nella manutenzione di una rete idrica che perde più del 50% dell'acqua da tubature vetuste e soggette a continue rotture. Qui di fatto, l'acqua corrente non c'è mai stata. Arriva secondo turnazioni sempre più lunghe: una volta ogni 2-3 settimane nei casi più critici. Ogni abitazione ha una cisterna e per riempirla è necessario sempre più di frequente fare ricorso alle autobotti. E l'acqua da bene primario, è diventata un lusso.