"Direttore, ci spiega cosa vediamo in questa fotografia?" "Esattamente quel manufatto di cemento che è alle mie spalle. Manufatto da dove, qualche decina di anni fa, ci si tuffava nel lago. L'ha fatto anche il sottoscritto. Oggi sotto c'è la terra". Al lago di Albano dove c'era l'acqua oggi c'è un prato con sdraio per prendere il sole. Negli anni '40 qui il lago lambiva addirittura il ciglio della strada. "Il lago si è abbassato di oltre 6 metri, raggiungendo il picco quest'anno". Il lago soffre, perde acqua ogni giorno. "Noi ci troviamo sull'arenile, significa che un anno fa qua c'era l'acqua, proprio dove abbiamo i nostri piedi in questo momento". "Ma anche 6 mesi fa qui c'era l'acqua. E questo è appunto il grido d'allarme che dobbiamo ascoltare. Il lago sta soffrendo in ogni sua manifestazione e si è abbassato ancora di più. Addirittura, oggi, il lago di Albano sta alimentando la falda dei Colli Albani e non è la falda a tenerlo in piedi". "Roma e Viterbo, nel vostro rapporto, l'ultimo rapporto, sono le due città a più alto rischio siccità di tutta Italia". "Assolutamente sì. 133 mm di acqua son quelli caduti, normalmente ne cadevano più di 350. È evidente che tutto questo genera la profondissima crisi". L'associazione dei consorzi per la tutela del territorio delle acque irrigue spiega che ormai noi siamo più di fronte ad una situazione eccezionale ma endemica. "I cambiamenti climatici negli ultimi 19 anni per 6 volte ci hanno costretto a situazioni come quella attuale. Quindi si sono strutturati oramai". Occorre, insomma, diminuire la percentuale d'acqua inutilizzata che finisce in mare, oggi, pari all'89% della pioggia che annualmente cade sull'Italia. "Coldiretti, ANBI, Consorzi di Bonifica hanno messo in piedi un piano laghetti: laghetti senza cemento, laghetti che non vanno a interferire con la vita dei fiumi ma con quella dei torrenti, che raccolgono l'acqua quando è in eccesso e la mettono, appunto, a disposizione degli usi potabili, energetici, agricoli e ambientali".























