Un giovane di 25 anni che muore per una pistolettata all’Appio, non lontano dal centro di Roma, mentre con la fidanzata raggiunge gli amici per una serata spensierata. La sua unica colpa aver tentato di difenderla da due balordi che l'avevano colpita per rubarle lo zaino. Una vicenda insensatamente drammatica che però è solo l'ultima di una serie che ha scosso la capitale in pochi mesi. A febbraio il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo resta paralizzato per un proiettile esploso da due giovani appena condannati in primo grado. Era all'Axa, Roma Sud Ovest, anche lui con la ragazza per una serata in compagnia. Un altro giovane, in questo caso mentre lavora da carabiniere, perde la vita a luglio, in uno dei quartieri più eleganti della città, Prati. È Mario Cerciello Rega. Incassa 11 coltellate da un ventenne americano, ora in carcere, in una colluttazione ancora non chiara. Passa un mese e il capo ultrà della Lazio, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, viene trovato morto al Parco degli Acquedotti. Un'esecuzione in piena regola con un colpo alla testa. Sparatorie, aggressioni, rapine che agitano i romani da un capo all'altro dell'Urbe. Ma la situazione è davvero così critica? I dati del Viminale pongono Roma al 23° posto per i tentati omicidi e addirittura al 55° per gli omicidi. Sale al sesto per i reati in complesso, ma la prima in questo caso è Milano. Eppure, nella percezione comune, è la capitale a sembrare meno sicura e la polemica politica si infiamma nuovamente.