Sicurezza sul lavoro, sfide per aziende in scenari di crisi

In uno scenario profondamente cambiato, con una guerra in Europa e una pandemia che ha stravolto il contesto internazionale, lavorare in sicurezza si conferma una priorità. Un incontro con aziende e privati che si occupano di questi temi, in casa nostra a Sky, per affrontare il tema della security in scenari di rischio. La figura del giornalista, ma non solo, al centro del dibattito. L'unità di crisi della Farnesina, punto di riferimento, affronta il tema e spiega come alla base di tutto ci sia piena consapevolezza in chi deve affrontare uno scenario complesso e ha a disposizione una serie di strumenti ad hoc. "L'unica vera risposta è la prevenzione. Prevenzione vuol dire informarsi sulle condizioni all'estero e capire come minimizzare il rischio. Questa è una cosa che noi cerchiamo di fare per il grande pubblico e anche per i professionisti lavorando con due siti principali: "viaggiaresicuri.it" con informazioni su tutti i paesi del mondo e le condizioni di sicurezza, e "dovesiamonelmondopunto.it" per registrare i propri viaggi all'estero e essere raggiunti in caso d'emergenza. Sono delle risorse gratuite disponibili a chiunque e sono anche accessibili dall'applicazione per tutti i cellulari "Unità di Crisi" e da oggi sono anche disponibili attraverso l'app IO." Guerre e terrorismo, il pensiero va subito ai sequestri, reportage dal fronte, alla gestione del personale in aree di crisi. Per la formazione, l'associazione dei professionisti della security aziendale, si occupa di diffondere la cultura della sicurezza e approfondire lo studio delle sue problematiche di ordine tecnico, funzionale, giuridico e legislativo. Collaborazione è il focus. "Una delle prime attività da fare è il risk assessment, cioè mettere nelle condizioni il nostro personale di sapere in quale ambiente si troverà ad operare. Occasioni come quella di oggi ci consentono di rinsaldare dei legami forti con la Pubblica Amministrazione, noi crediamo molto in una partnership pubblico-privato in cui attraverso un information sharing si riescono a gestire quelle che possono essere elementi di criticità da poter mettere a fattor comune per poter risolvere problemi e per appunto garantire l'incolumità delle nostre persone all'estero".