Pareti touch, pavimento vibrante, variazioni di temperatura, fumi e oltre 400 diversi odori che possono essere immessi all’interno di questa stanza per ricreare qualsiasi scenario. Da un intervento in alta montagna ad un incidente stradale, dalla sala operatoria ad un pronto soccorso. Siamo nella camera immersiva dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano alle porte di Torino, una delle più avanzate d'Europa. Un progetto di simulazione medica avanzata in sinergia con il corso di laurea in Medicine and Surgery dell'Università di Torino, per formare operatori sanitari e studenti che in questo ambiente estremamente realistico possono esercitarsi su pazienti simulati. "Il paziente standardizzato è una persona che viene formata da attori specialisti a diventare ad essere paziente, e che offre la possibilità formativa di imparare sbagliando per evitare poi di sbagliare sulle persone, sui pazienti veri." E qui è appena partito il “Progetto cefalee”, un fenomeno che riguarda il 50% della popolazione mondiale e che spesso causa un inutile intasamento dei pronto soccorso. "La cefalea è un sintomo molto comune, trasversale a molti campi della medicina, che può avere un connotato di estrema gravità oppure essere una sciocchezza. La cosa importante da capire subito è dove correttamente indirizzare il paziente in modo tale che la maggior parte delle cefalee curabili al di fuori in ospedale non venga necessariamente gestito all'interno di un pronto soccorso." Ma sono infinite le applicazioni di questa camera immersiva che ha la capacità di ricreare fedelmente l'ambiente in cui si andrà ad operare. " È importante che gli operatori sanitari, ma anche gli studenti in medicina e chirurgia e in infermieristica, arrivino preparati avendo ottimizzato le loro pratiche prima di arrivare al paziente. Quindi in un contesto protetto dove possono commettere errori, rivedere i propri errori, ottimizzare le proprie pratiche, con l'obiettivo finale di abbattere il rischio clinico e la sicurezza del paziente.".