Lavori e appalti in cambio di assunzioni e mazzette in denaro. Il sindaco di Casteldaccia, piccolo centro in provincia di Palermo, Giovanni Di Giacinto, il suo vice Giuseppe Montesanto, l'Assessore alla pubblica istruzione Maria Tomasello, Rosalba Buglino, funzionaria del Comune, e Salvatore Merlino, libro professionista, sono finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale. Secondo i magistrati della procura di Termini Imerese, il primo cittadino avrebbe concesso appalti per la raccolta rifiuti e per l'assistenza ai disabili ad imprese amiche. In cambio avrebbe chiesto l'assunzione di parenti e amici dei suoi complici e in alcuni casi mazzette in denaro. L'inchiesta, condotta sul campo dai Carabinieri della compagnia di Bagheria, è durata diversi mesi, durante i quali i 5 arrestati sono stati pedinati e filmati e le loro conversazioni intercettate. A farla scattare gli accertamenti avviati dopo la tragedia di un anno fa, quando un'alluvione lampo a Casteldaccia causò la morte di 9 persone. Oltre i 5 arrestati, altre persone risultano iscritte sul registro degli indagati.