"Lascio una situazione molto cambiata, un quadro di regole certe, semplici, una procedura che prima durava 580 giorni per far aprire un cantiere privato adesso ne dura 130, un programma di opere pubbliche molto ambizioso". 28mila richieste di contributi dai privati, 10 miliardi di euro erogati, oltre 8.000 cantieri privati conclusi per circa 20mila singole unità immobiliari, è il bilancio dell'attività svolta dal Commissario per il terremoto del 2016 nel Centro Italia. Dopo 3 anni alla guida della struttura che si occupa della ricostruzione, Giovanni Legnini lascia l'incarico soddisfatto per il lavoro svolto soprattutto per aver portato all'approvazione il Testo unico della ricostruzione che riordina e semplifica le regole sulla ricostruzione privata. "Ma insieme a questo, noi abbiamo anche promosso la seconda gamba della ricostruzione, quella dello sviluppo quindi, regole, risorse, strumenti, professionalità, sviluppo dei territori con il Fondo complementare che ha avuto una grande adesione da parte delle imprese". C'è ancora tanto da fare, ricorda Legnini, la stima complessiva dei danni prodotti dal sisma del 2016 al patrimonio pubblico e privato è di 26,5 miliardi di euro. Il 3 gennaio il Governo ha deciso di incaricare Guido Castelli nuovo Commissario. "La ricostruzione è una realtà dinamica, quando pensi di aver risolto un problema ce n'è subito un altro. La seconda cosa è che la ricostruzione è frutto dell'azione concomitante di tantissimi soggetti, quindi ci sono le imprese, i tecnici, i sindaci, le Soprintendenze, le diocesi. La terza cosa che è forse, non dico la più importante, è quello che la ricostruzione deve mantenere sempre e comunque accanto all'obiettivo di ricostruire le case l'obiettivo di mantenere flusso vitale dal punto di vista della popolazione, delle imprese, questo è il vero tema".