La decisione della Cassazione in merito all’assegno di divorzio è una rivoluzione sociale e culturale. Entra nel cuore di un matrimonio, nella sua costruzione, nel principio di solidarietà che ne è alla base e che non finisce con il divorzio. Non tutti i matrimoni sono uguali, un conto è quello mordi e fuggi altra cosa è la relazione di una vita, dove entrambi i coniugi hanno messo impegno e risorse. Il criterio introdotto, in base al quale viene stabilito l’assegno, è un criterio composito che non considera solo il tenore di vita o l’autosufficienza economica ma fa un bilancio del contributo che entrambi i coniugi hanno dato durante la vita matrimoniale e considera le singole storie familiari. Certo poi c’è il nodo della discrezionalità e della valutazione di questo contributo. Nell’insieme comunque viene introdotta una logica assistenziale ma anche circostanziale, perché le circostanze contano, il matrimonio non è una cambiale ma un impegno serio.