Fuori un’altra: la città canadese di Calgary si è ufficialmente ritirata dalla corsa per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Allo sprint finale arrivano, quindi, Stoccolma e il duo Milano – Cortina. Lungo la corsa, via via, si sono ritirate avversarie temibili per tradizione: Sapporo, Graz, Sion. A Calgary hanno prevalso i dubbi e le incertezze rispetto all’entusiasmo. Perché la storia insegna che organizzare un’ olimpiade invernale può rivelarsi un costo esorbitante. Si possono citare diversi casi: da Lillehammer, 1994, a Nagano, 1998, dove ancora si stanno pagando i conti, vent’anni dopo. E anche a Stoccolma il fronte del no ha acquisito consensi, fino a ipotizzare un clamoroso ritiro. L’ennesimo, che lascerebbe Milano - Cortina senza avversarie. Ma organizzare i giochi può anche essere può anche essere un affare. L’importante è programmare: l’evento e , soprattutto, il dopo, per non lasciare scheletri di palazzetti dello sport, piste e alberghi desolatamente vuoti. Nella storia c'è anche chi ha guadagnato molto organizzando le Olimpiadi: Los Angeles,1984, è l’emblema. Guarda caso, arrivò alla corsa finale per l’assegnazione senza avversarie. .