Sos Mediterranée e Sea watch chiedono porto per migranti

Le voci dei naufraghi che chiedono di essere salvati da barche con il motore in avaria e gommoni semi sgonfi. SOS che arrivano quasi ogni giorno, quando il mare è calmo e permette di imbarcarsi dalle spiagge di Libia e Tunisia sperando di raggiungere l'Europa. Ma le autorità quelle del porto più vicino, Malta, non rispondono quasi mai o non intervengono. E nel Mediterraneo centrale, rotta migratoria con il più alto numero di vittime al mondo, le uniche missioni di ricerca e soccorso sono al momento quelle delle navi delle organizzazioni umanitarie non governative. 19 profughi e migranti, soccorsi dalla barca a vela Nadir di Resqship, sono stati fatti sbarcare a Lampedusa dove proseguono gli arrivi di barche che approdano in autonomia. In 500 si trovano nel hotspot in attesa di essere trasferiti, 90 persone sono a bordo della Ocean Viking di SOS Mediterranee che nelle ultime ore ha intercettato un gommone con 34 ragazzini soli, quattro donne incinte, otto bambini e un neonato di appena 9 mesi. Erano tutti senza giubbotto salvagente. Chiedono un porto anche i 59 sulla Louise Michel, la nave rosa dipinta e finanziata dallo street artist più famoso al mondo, Banksy. Attendono di poter sbarcare anche i 304 sulla Sea-Watch, da una settimana. Tra loro 23 donne, 30 e minori, due bambini di un anno. Alcuni si trovano in mare da 10 giorni, erano stati trasbordati da questo mercantile che le aveva soccorsi in precedenza. Nove sono stati evacuati per ragioni mediche.