I Carabinieri hanno fermato un 17enne di Napoli est per l'omicidio di Santo Romano, 19 anni, ucciso con un colpo di pistola al petto mentre cercava di fare da paciere durante una lite tra un suo amico e un altro gruppo di giovani, davanti al municipio di San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli, zona di movida. Ferito in modo non grave anche un amico. Per Santo è stata purtroppo inutile la corsa in ospedale. "È una sparatoria. Hanno colpito due persone per senza niente, per mezzo di una scarpa. Hanno preso in petto al mio amico ed è morto". "Tu eri con lui?" "Io si. È morto in braccio a me in macchina". Il motivo che avrebbe scatenato tanta furia da parte del minore accusato, sarebbe un pestone involontario. Il 17enne, risalito a bordo dell'auto dopo la lite, avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco mentre Santo si avvicinava alla vettura per provare a riportare la calma. Dure le parole del padre della fidanzata minorenne, che era con la vittima: "Adesso non possiamo più chiuderci gli occhi e dire: vabbè, è successo e va bene così. Questi sono dei criminali a tutti gli effetti, indipendentemente da quanti anni avrà 'sto ragazzo. Sono dei criminali che escono per per fare questo". Dopo il delitto, l'accusato avrebbe pubblicato anche dei post che inneggiavano alla violenza e alle armi, che sono ora all'attenzione di Procura dei Minori e investigatori. Santo Romano lavorava e amava il calcio, che giocava dall'età di 5 anni, e qui, nella sua squadra, la Micri, aveva i suoi punti di riferimento: "La maglia non rappresenta solo un indumento. Lui la sentivo addosso. Lui anche se era, non il più grande all'interno dello spogliatoio della prima squadra, ma era il punto di riferimento. Ci piace ricordarlo che era la faccia pulita e soprattutto la faccia pulita di questa città". L'omicidio per una scarpa sporca, è un drammatico déjà vu: a marzo del 2023 morì, innocente, a Napoli, il 18enne Francesco Pio Maimone, che si trovava nella traiettoria degli spari.