“È stato un miracolo, e lo è, iniziato da quel momento”. Noemi è fuori pericolo. Come scrivono i medici dell'ospedale Santobono di Napoli, la piccola è sveglia, cosciente e si alimenta autonomamente. Respira spontaneamente e senza necessità di supporto di ossigeno, e migliora giorno per giorno. La bimba è stata ferita gravemente lo scorso 3 maggio durante l'agguato di camorra in Piazza Nazionale a Napoli, in pieno giorno. Era con i nonni e la mamma quando è stata colpita dall'aggressore che sparava all'impazzata, dopo aver ferito il suo obiettivo, Salvatore Nurcaro. Un proiettile le ha perforato entrambi i polmoni, sfiorando il cuore. La nonna, anche lei colpita nell'agguato, le ha fatto da scudo, in quel pomeriggio, come tanti altri, che si è trasformato in un Far West. “Non avevo capito subito che erano spari, però poi, appena ho girato la testa, ho visto questa persona che quasi mi teneva l'arma contro, e quindi ho fatto il gesto di girarmi per proteggere mia nipote, che stava dietro di me. Io spero tanto che da tutto questo, - perché mia figlia (io la chiamo mia figlia, non è mia nipote) lei è mia figlia - che cambi qualcosa. Devono cambiare le leggi e si deve fare giustizia per queste cose, che non accadono più”. Molta emozione anche per i gesti di solidarietà che sono arrivati dalla città. Ora si apre un momento difficile per la famiglia della piccola, che dovrà affrontare il contraccolpo pratico e psicologico di questo evento. Per questo è stata attivata una raccolta fondi attraverso una prepagata. “Noi, ovviamente, ci mobiliteremo con Angelo, con tutto un gruppo di persone, ma chiediamo alla città, ovviamente, di chi vuole aiutare veramente la famiglia, se vuole fare qualcosa, di donarlo tramite un sistema tracciato. Effettivamente con Francesco stiamo studiando, anche dal punto di vista normativo, una proposta di legge, che è un po' simile alla causa di servizio del lavoratore”.