Non siamo in presenza di uno scontro tra baby gang, siamo però in presenza di un criminale che andava in giro per la città armato e che ha sparato dei ragazzini, rischiando di fare una strage. Solo per un colpo di fortuna non ci sono morti, e credo che questo è ciò che giustifica la massima severità su quanto accaduto. Si costituirà parte civile il comune di Reggio Emilia, quanto accaduto è gravissimo, commenta il sindaco della città, Luca Vecchi. É sabato sera, sono le 22:30 circa quando a piazza Del Monte, centro storico di Reggio Emilia, si sentono esplodere dei colpi. Un gruppo di ragazzi scappa, un uomo spara. 5 i feriti, due minorenni, gli altri poco più che maggiorenni, uno di loro è in prognosi riservata. Sono stati colpiti dai proiettili esplosi, una Beretta 636, la pistola dei killer la chiamano gli inquirenti, non una scacciacani, come inizialmente ipotizzato, arma che risulterà poi rubata a Reggio Calabria. Le telecamere riprendono tutta la scena in strada, ci sono più agenti per i controlli sulle misure di sicurezza anticovid, un'azione di polizia congiunta porta all'arresto dell'autore della sparatoria alle 2:00 di notte, Gaetano Lombardi, quarantenne con precedenti penali per piccoli reati, viene prelevato dalla sua abitazione e portato in questura. Lui non ha opposto resistenza, in un primo momento ha negato. Lui era di fatto era a letto e ha però dovuto ammettere le proprie responsabilità nel momento in cui a seguito della perquisizione, peraltro già occultata, è stata ritrovata la pistola che è stata utilizzata per compiere la sparatoria. La pistola è stata trovata dietro un battiscopa. Non si tratta di baby gang, i feriti sembra non si conoscano tra loro, di certo, dicono le autorità cittadine, quanto accaduto non dovrà mai più ripetersi.