Le patologie cardiovascolari continuano a essere la principale causa di morte e di invalidità nel nostro Paese. Non è un caso se la Commissione Europea ha posto queste malattie al centro delle proprie politiche sanitarie. In occasione degli Stati generali e dei cardiologi ospedalieri si è fatto il punto sull'importanza della prevenzione primaria in ambito cardiovascolare e dell'impegno nella lotta alla morte improvvisa. "È arrivato il momento di migliorare la salute cardiovascolare degli italiani, agendo anche sulla prevenzione primaria e quindi corretti stili di vita e controllo dei fattori di rischio". Al centro della discussione il futuro della ricerca di qualità in Italia, l'innovazione tecnologica e l'universalità delle cure cardiovascolari. Il modello italiano, riconosciuto come virtuoso a livello internazionale, è messo alla prova dalla necessità di garantire la sostenibilità economica. invecchiamento della popolazione e aumento dei costi sono i nodi centrali. L'Italia, un tempo tra Paesi con la più elevata aspettativa di vita al mondo insieme al Giappone, è stata superata da altre nazioni europee come Francia e Svizzera. "La cosa più importante, in questo momento, è la prevenzione. Prevenzione primaria e prevenzione secondaria. Non esiste un futuro se non facciamo una prevenzione insieme, corale, oggi". Solo garantendo ovunque in Italia cure cardiovascolari tempestive, appropriate ed eque si difende davvero la salute pubblica e si rafforza il Servizio Sanitario Nazionale. .























