Una battuta d'arresto certamente, non necessariamente un fallimento. Nel frattempo però una doccia fredda. A causa di una potenziale reazione avversa in un volontario con seri sintomi neurologici, AstraZeneca, annuncia la sospensione globale dei test clinici sul vaccino anti Covid allo studio con l'università di Oxford e la IRBM di Pomezia. Mentre una commissione indipendente rivede tutti i dati, fissa il prossimo obiettivo. Garantire un impatto minimo sui tempi della sperimentazione, tanto che secondo il Financial Times, i test potrebbero riprendere già la prossima settimana. Battuta d'arresto, dunque, per uno dei più promettenti con robusta reazione immunitaria e deboli effetti collaterali fra gli otto vaccini giunti alla fase tre. Significa che non verranno per ora arruolati nuovi volontari, ma che si continuerà a lavorare con i cinquantamila che in cinque Paesi hanno già preso parte alla sperimentazione. Una procedura standard necessaria, fisiologica, normale i tanti commenti all'annuncio. Già durante l'estate c'era stato un altro allarme, poi rivelatosi infondato. Le verifiche sono necessarie e fanno parte del lavoro. I test sono severi, rigorosi, affidabili, rivendica l'istituto di Pomezia. Abbassano i toni anche i consulenti scientifici di Downing Street. Una pausa del genere, dicono, ovviamente non è una buona notizia, ma fa parte del lavoro ed è probabile che accada anche in altre sperimentazioni. Mentre si aspetta il vaccino il Governo di Boris Johnson annuncia nuove limitazioni nel Paese che nelle ultime 24 ore ha registrato 2659 nuovi casi di Covid-19. Non si tratta di un secondo lockdown nazionale, ha chiarito Johnson, parla di misure atte ad evitare un secondo lockdown nazionale. In sintesi, a partire da lunedì in tutta l'Inghilterra saranno vietate le riunioni con più di sei partecipanti sia all'aperto che al chiuso. Questo mentre si discute anche della possibilità di imporre una sorta di coprifuoco alle 22 per tutti gli esercizi commerciali e di ristorazione.