Omicidio colposo plurimo: è questa l'ipotesi di reato formulata al momento contro ignoti dalla Procura di Termini Imerese che indaga sulla strage degli operai a Casteldaccia. Cinque le vittime. Si sarebbero calate all'interno di una vasca per il sollevamento delle acque reflue per un lavoro di manutenzione. Ad ucciderli, secondo le prime informazioni arrivate dai vigili del fuoco, l'idrogeno solforato che si sarebbe sprigionato all'interno dei locali che ospitano la vasca. Secondo le prime informazioni gli operai però si sarebbero dovuti limitare ad effettuare lo spurgo dall'esterno senza entrare all'interno. Nessuno inoltre avrebbe indossato le misure di protezione previste per questo tipo di lavorazione, forse proprio perché non era previsto che scendessero fin giù. Il primo a scendere, ha raccontato uno dei superstiti, sarebbe stato Epifanio Alsazia, 71 anni, titolare dell'impresa Quadrifoglio Group di Partinico che si occupava della manutenzione per conto dell'Amap, l'azienda che gestisce gli acquedotti e le fognature a Palermo e in provincia. Non vedendolo tornare su altri operai sono scesi per controllare ed anche loro hanno trovato la morte. Gli uomini della squadra mobile della questura di Palermo intanto hanno ascoltato tre dei quattro superstiti. "Stiamo verificando le dichiarazioni, chiaramente, delle persone sopravvissute e quindi stiamo verificando un po'... Abbiamo fatto degli accertamenti all'interno della ditta". "Ci sono persone indagate?" "Al momento non risulta e poi ripeto sono attività coordinate dalla Procura di Termini Imerese quindi parleremo con.. Lo stiamo verificando". Un quarto operaio invece lotta tra la vita e la morte in un letto del reparto di Rianimazione del Policlinico di Palermo. Le sue condizioni, dicono i medici, sono critiche.























