Tutto falso. Nome, soldi, carte di credito. Grazie al tracciamento delle operazioni finanziarie è stato individuato il latitante responsabile della strage di Corinaldo. Poi la conferma è arrivata dalle foto di una hall di un albergo di Barcellona. Non è riuscito a scappare dal suo passato Andrea Cavallari, l'ex capo della banda che dal modenese si spostava nei locali per strappare dal collo di coetanei catenine d'oro e poi dileguarsi utilizzando lo spray urticante. Il suo conto con la giustizia era ancora aperto, dovendo finire di scontare la condanna per l'omicidio preterintenzionale di sei vittime nel 2018. A Loret de Mar, località turistica della costa catalana è finita la sua latitanza-vacanza come l'hanno definita gli inquirenti. Era scappato lo scorso 3 luglio, giorno in cui era uscito dal penitenziario per sostenere all'alma mater l'esame di laurea in giurisprudenza. Cavallari sapeva che non sarebbe stato scortato dalla penitenziaria negli spostamenti e avrebbe organizzato la fuga dietro le sbarre della Dozza. Si sospetta che qualcuno tra i suoi compagni in carcere lo abbia aiutato. La Procura di Ancona gestisce il fascicolo sulla latitanza. Quella bolognese ne ha aperto un altro, per ora contro ignoti, sull'evasione e il favoreggiamento. Cavallari, per raggiungere la Spagna ha utilizzato una piattaforma di sharing e un'auto a noleggio, una vecchia abitudine dai tempi delle rapine con la banda. .























