Andranno avanti ad oltranza le ricerche dei dispersi in mare, anche con mezzi speciali. A deciderlo è il centro dei coordinamenti dei soccorsi, mentre continua il lavoro degli investigatori. Si svolgerà la settimana prossima l'incidente probatorio chiesto al Gip dalla Procura crotonese, con l'obiettivo di cristallizzare le testimonianze di nuovi superstiti. Un rinvio dovuto alla necessità di tradurre tutti gli atti e consentire la notifica sia a loro, che ai famigliari dei sopravvissuti e delle vittime, giunti dai vari Paesi. All'udienza parteciperà anche il pool di avvocati dei superstiti e dei famigliari delle vittime. Le indagini vanno spedite, "siamo a buon punto con la ricostruzione delle comunicazioni prima del naufragio", ha fatto sapere il Procuratore Giuseppe Capoccia: "Non ci stiamo fermando un attimo. Come abbiamo detto fin dal primo momento, stiamo acquisendo tutti gli elementi connessi a questa vicenda e ciò che riguarda i momenti precedenti il disastro, il naufragio. Siamo già a un punto di un certo interesse, stiamo raccogliendo tutti gli atti." Due le inchieste aperta dalla Procura. La prima per stabilire la rete di scafisti e un fascicolo contro ignoti per determinare cosa non ha funzionato nella macchina dei soccorsi. L'incidente probatorio sarà anche l'occasione per i presunti scafisti arrestati di chiarire la propria posizione. "Anche il mio cliente ha pagato il viaggio", ha detto l'avvocato di uno dei tre arrestati: "Loro sostengono, sin dal primo momento, che non sono dei trafficanti, che hanno pagato al pari degli altri, e hanno effettuato il viaggio come tutti gli altri. Il minorenne, stamane io l'ho incontrato all'istituto di pena, era fortemente scosso anche perché lui ha perso un cugino." Intanto anche la Procura di Roma ha avviato un'indagine conoscitiva su eventuali aspetti penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi dopo l'esposto di alcuni parlamentari.