È salito a sei il numero dei corpi recuperati nel Mar Ionio dopo il tragico naufragio avvenuto a 120 miglia dalle coste calabresi in acque SAR italiane. Undici le persone salvate e portate dalla Guardia Costiera a Roccella Ionica. Almeno sessanta i migranti che mancherebbero all'appello. Tra loro anche ventisei bambini. È questo il terribile bilancio dell'ennesima tragedia del mare. I migranti sopravvissuti hanno detto ai soccorritori di essere dalla Turchia, almeno 8 giorni fa, a bordo di una barca a vela. I primi tre giorni di navigazione sono andati bene, hanno raccontato a chi adesso cerca di confortarli, poi il motore è andato in avaria e dopo diverse ore a bordo barca ci sarebbe stata un'esplosione. Molti migranti, infatti, hanno segni di ustione sul corpo. Nessuno, a quanto pare, avrebbe risposto al loro SOS. A soccorrerli per prime alcuni turisti francesi che, a bordo di una barca, hanno tratto in salvo dodici persone ed hanno avvertito la Guardia Costiera italiana che è poi giunta sul posto. Una donna, che era sopravvissuto al naufragio, è morta subito dopo essere arrivata a terra. Un aereo della Guardia Costiera e la nave Dattilo, adesso, stanno perlustrando la zona del naufragio alla ricerca di eventuali superstiti. Ma ormai, con il passare delle ore, le speranze di trovare qualcuno ancora in vita sono praticamente nulle.























