Io vivrò in diretta quello scoppio, quella bomba. Ci sentiamo come dire tutti paralizzati. È un attimo, non so quanto dura. È interminabile però. Poi mi ritrovo a terra con la colonna che prima non vedevo che mi appare in tutta la sua tragicità e lo spazio in terra è pieno di cadaveri. E quindi, immediatamente dico: caspita ma lì c'era mia moglie. Quella fotografia che mi ritrae mentre sorreggo la testa di mia moglie squarciata e che mi illudo ancora che sia viva e che chiamo aiuto in questo senso. Lì, c'è tutta l'esperienza del dolore e il senso della perdita. La risposta che darà la città a quella violenza sarà una risposta profondamente democratica. Il 20 giugno del 2017 finalmente la cassazione per la prima volta certifica con una sentenza che diventerà definitiva la responsabilità di due persone e finalmente dissi: ecco, adesso abbiamo la sentenza che certifica il valore della nostra presenza e le ragioni per cui eravamo in piazza e allora anche voi attraverso la giustizia troverete finalmente un luogo in cui riposare e io posso finalmente salutarvi e distaccarmi da voi.























