32 vittime, famiglie distrutte, uno dei più grandi disastri ferroviari italiani degli ultimi anni. A Viareggio il 29 giugno del 2009 alle 23:48 un treno merci con 14 cisterne cariche di GPL deraglia per la rottura di un asse, mentre attraversa la stazione nel pieno centro della città. Quattro cisterne si ribaltano, in una si apre uno squarcio di 40 centimetri, esce il gas, pochi minuti dopo un'esplosione fortissima, le case intorno alla stazione vengono completamente investite dal fuoco. 32 morti, 25 feriti e intere famiglie distrutte, chi rimane come sempre prova a sopravvivere alla ricerca di giustizia e verità. Il processo ruota intorno alla rottura dell'asse del carro cisterna per il trasporto del GPL, carro che Fs aveva preso in affitto da una società austriaca. Sicurezza e prevenzione i temi al centro del dibattito, oltre 140 udienze con i familiari delle vittime sempre presenti. Il 31 gennaio 2017 la sentenza di primo grado condanna a 7 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia, nel 2009 amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, a 7 anni di carcere per Mauro Moretti, nel 2009 amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, e a 7 anni e 6 mesi Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia e di Fs Logistica. Sentenza confermata in appello. Moretti ha rinunciato alla prescrizione scattata nel 2018 per i delitti di incendio colposo e lesioni personali colpose.