Sò, dice l'avvocata Ambra Giovane, che è un dato che non fa piacere ascoltare ma sono qui a ribadire l'assoluta estraneità dell' Ingegner Mauro Moretti. Qui, è al il processo di appello per la strage del treno di Viareggio in cui morirono 33 persone dopo che la Cassazione ha annullato le condanne a diversi dirigenti anche quella, sei anni e nove mesi per l'ex capo assoluto delle ferrovie. La Suprema Corte non ha riconosciuto l'aggravante dell'infortunio sul lavoro ma è rimasto il disastro ferroviario. La difesa sul punto manca la prova della responsabilità di Moretti, anzi, ci sarebbe quella contraria. Nel 2006 l'ingegnere firmò una prescrizione che imponeva l'obbligo di tracciabilità degli assili, rispetta rotabili che non erano omologati dal gestore delle infrastrutture. In questo caso l'assile che si incrinò nel 2009, era di provenienza tedesca. "Moretti è stato preso come il punto di riferimento da colpire, da giustiziare perché forse era comodo così perché forse è molto meglio puntare l'attenzione nei confronti dell'Ing. Moretti, anzichè nei confronti di soggetti che sono lontani da noi che appartengono a imprese ferroviarie che sono molto distanti da noi, che non sono mai comparse in aula, che sono sconosciuti è molto più facile puntare l'attenzione verso un soggetto che è vicino e che rappresenta in questo Stato, ha rappresentato sicuramente un' atteggiamento di responsabilità dal punto di vista manageriale nei confronti di Ferrovie dello Stato è più facile, è un capro espiatorio facile, è un capro espiatorio che si può colpire".























