"Bianchi ascoltaci, gli immaturi siete voi". È dalla scala che porta al Ministero dell'Istruzione, proprio sotto le finestre del Ministro, che lanciano il loro appello. "Devono finire le scuole che cadono a pezzi. Deve finire un trattamento dell'alternanza vergognoso. Devono finire i mezzi, che non sono mai sufficienti. E soprattutto devono finire questi tipi di esami con gli scritti". Sono i maturandi della 'Rete degli Studenti Medi'. Tornano qui dopo una settimana per dire no alla nuova maturità, secondo loro calata dall'alto senza alcun confronto. "Parlo per esperienza personale su greco e latino. Negli ultimi due anni non abbiamo tradotto come avremmo tradotto se la situazione fosse stata normale, questo è evidente". "Noi studiamo psicologia, antropologia, pedagogia e anche sociologia. Sono quattro sottomaterie. Queste materie richiedono anche un approccio, diciamo, pratico, fare delle analisi. Per esempio, noi prendiamo un testo, tante volte anche delle tesi di qualche studioso, di qualche scienziato, e le dobbiamo analizzare. Negli ultimi due anni questa pratica è mancata. Durante il loro flash mob il Ministro li riceve, li ascolta, anche se conclude dicendo: "gli esami di maturità restano come sono". "Sostanzialmente ci ha convocati per dirci che i giochi sono fatti e quindi questo noi non lo possiamo accettare. Non possiamo accettare di essere convocati solo per sentirci dire che non c'è più alcuna possibilità di mediazione e di confronto. Questo non è confronto, questo non è dialogo, questa è una presa in giro". La 'Rete Studenti Medi' dice che la presenza continua e annuncia una nuova mobilitazione.























