Quello che ricordo è il giorno in cui mi hanno detto che papà era mancato e io sono andato a riconoscere la salma con la mamma. Chiaramente questo è, diciamo, l'elemento di ricordo che è più forte, anche dal punto di vista emotivo, poi il rientro a casa, trovare questa lettera, mia madre che dice: "Adesso possiamo aprirla". Lei legge le prime righe, poi me la da e dice: "Questo è il testamento politico di tuo padre." Oppure quando arriviamo davanti a San Vittore, che ci sono due magistrati, di cui uno il Dottor Grigo che vogliono farci le condoglianze, la mamma le si avvicina e gli dice: "Me l'avete ammazzato". Ecco queste sono ... Oppure ai funerali, la notizia del suicidio di Calvini, questo momento in cui appunto, era come se il mondo, non ci crollasse addosso, ma noi fossimo delle entità astratte, che non potevamo, che non riusciamo più a capire che cosa ci circondava. Ecco questi sono i ricordi più vivi.