Sono tartarughe fortunate quelle che possono riprendere il mare sotto i nostri occhi al largo di Bisceglie. A quattro esemplari come questi, qualcuno, recente, proprio da queste parti, ha voluto riservare una fine terribile. "Tutte e quattro legate ovviamente e inabissate, con un grosso blocco di cemento e tutte e quattro legate collo e pinne anteriori. E nell'ultimo caso invece la più piccola era legata sia alle pinne anteriori che alle pinne posteriori". Pasquale Salvemini recupera e cura nel centro WWF di Molfetta le tartarughe finite nelle reti a strascico dei pescatori, quindi le libera nel Golfo di Manfredonia che ne è pieno. "È una porzione di mare che ne contiene tante e purtroppo i nostri pescatori, soprattutto chi fa pesca a strascico, frequenta quel mare, quindi in questo periodo ne arrivano diverse al giorno con patologie differenti e a volte arrivano con patologie legate ad annegamento, altre volte con gas embolismo, che è una patologia nuovissima che stiamo studiando con il Dipartimento di medicina veterinaria di Bari". "Possono essere una minaccia per i pescatori queste tartarughe?" "Ma no assolutamente le tartarughe marine sono tartarughe, sono animali prettamente innocui, non creano assolutamente problema né tantomeno è legato a vecchie superstizioni insomma, sono animali in forte riduzione, parlo ovviamente anche a livello internazionale e mondiale, sono sottoposte a convenzioni internazionali, quindi è d'obbligo la loro protezione". Le carcasse delle tartarughe uccise sono state ritrovate a Barletta, ed è da lì che partiranno ora le indagini di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza.