Il San Giovanni di Dio è uno dei 4 ospedali Covid di Firenze. All'entrata, adesso, si misura la temperatura tutti. Negli ospedali, ci sono percorsi dedicati e anche questo reparto è diventato Covid-19, prima c'era la cardiochirurgia di urgenza. Anche l'hospice è diventato una terapia intensiva. Il primario si chiama Paolo Boninsegni e si presenta da solo. Sono il direttore della struttura complessa di anestesia e rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Firenze, arrivato il primo dicembre, quindi, ho avuto un ottimo benvenuto. In Toscana, in terapia intensiva, ci sono 447 posti letto ed è in corso l'allestimento di altri 280. Il Presidente delle Regione, Rossi, ha dichiarato che la fine del suo mandato saranno 747 quelli a disposizione. Il dottor Buoninsegni fa un fuoco sulla sua realtà. Il nostro reparto, che era nativamente una rianimazione di 6 posti letto, 4 di rianimazione e 4 letti di subintensiva, per l'emergenza Covid è stata trasformata in 12 letti, tutti intensivi. In questo momento, abbiamo ricoverati 10 pazienti Covid, l'ultimo l'abbiamo preso stanotte, trasferito all'ospedale di Pistoia, e poi abbiamo una potenzialità di altri 6 posti letto, avendo riconvertito le sale operatorie e un'altra sala operatoria, che useremo stamattina per operare un paziente che è Covid positivo, appunto, per fare gli interventi chirurgici a pazienti che nella loro sfortuna, oltre ad essere Covid positivi, hanno anche una patologia per la quale devono essere operati. In questo avamposto, per velocizzare le comunicazioni, si parla i walky talky e, per riconoscersi, sui camici si scrivono nomi buffi, uno di loro è con una grave polmonite, alla diciottesima giornata di malattia, altri 3 sono positivi al tampone. Vale, che continua il suo lavoro, è perciò proprio “magica”, qui, anche il “capo supremo” ha bisogno di una mano. Dal vetro ci salutano è stato soltanto un attimo che ha fermato lungo il nostro tempo.